Author name: creation101

Uncategorized

La Doppia Anima degli Emirati – Verticalità e angoli di tradizione

Cemento e sabbia: grattacieli come minareti moderni, souk tra vetro e vento caldo. Ci sono luoghi che si esplorano in linea retta, seguendo strade, percorsi, indicazioni. E poi ci sono territori che si vivono in verticale. Abu Dhabi – Il silenzio tra vetro e fedeSono arrivata ad Abu Dhabi in un pomeriggio caldo e silenzioso, quando la città sembra sospendere il respiro. Il profilo dello skyline si stagliava netto contro un cielo opalescente. Là dove una volta c’era solo sabbia, ora sorgono torri d’acciaio, strutture che sembrano danzare con la luce, cambiando forma a seconda dell’ora. Eppure, è bastato attraversare il portale della Grande Moschea dello Sceicco Zayed per essere risucchiata in una dimensione completamente diversa. Lì, il bianco del marmo ti avvolge come un silenzio sacro. Tutto è orizzontale, disteso, ritmato. Il tempo rallenta, lo sguardo si abbassa, il corpo si piega. È come se la modernità si inchinasse, per un attimo, alla sacralità dell’antico. In città, i contrasti sono ovunque: musei di architettura futurista come il Louvre Abu Dhabi, e poco distante i suq dove il tempo ha un altro passo, fatto di parole bisbigliate, tessuti da toccare, profumi da seguire. ✦ Consiglio di viaggioPrenota la visita della Moschea al tramonto: la luce dorata sulle cupole crea un’atmosfera quasi irreale. E se puoi, partecipa a una delle visite guidate gratuite offerte all’interno – sono ricche di spunti culturali e spirituali. ✦ Qualcosa di insolitoPoco distante, tra gli spazi sterili della modernità, c’è un luogo poco noto: Warehouse421, un centro d’arte nascosto tra i magazzini del porto industriale. Qui, artisti locali e regionali raccontano di un paese più introspettivo e fragile, lontano dallo scintillio delle brochure turistiche. Ras Al Khaimah – Dove il deserto comanda ancoraA Ras Al Khaimah, la verticalità si attenua. È un emirato che respira ancora con il ritmo della natura. Le montagne dell’Hajar incorniciano il paesaggio con la loro presenza severa, e il deserto non è stato del tutto domato. Qui, il vento caldo non rimbalza sul vetro, ma si infila tra le case basse, accarezza i datteri maturi, si insinua tra le palme. Ho camminato per ore senza guardare in alto, ma lasciandomi guidare dal suolo, dai colori rossi e sabbiosi, dai gesti semplici. Ras Al Khaimah ti insegna che non tutto deve crescere in verticale per avere valore. A volte è nell’orizzontalità, nella permanenza, nella lentezza, che si trova la vera connessione con un luogo. ✦ Consiglio di viaggioSalta i resort per una notte in tenda nel deserto o in un eco-lodge sulle montagne di Jebel Jais. La via ferrata all’alba è un’esperienza intensa, ma il vero incanto è sedersi a guardare il sole sorgere tra le rocce. ✦ Qualcosa di insolitoVisita l’Al Jazirah Al Hamra, un villaggio di pescatori abbandonato, sospeso nel tempo. Le case in corallo e fango parlano di un passato che qui non è stato cancellato, ma lasciato intatto. Una passeggiata tra le rovine è un tuffo in un passato pre-petrolio, dove il vento racconta storie dimenticate. Cemento e sabbia: la doppia anima degli EmiratiGli Emirati sono l’incontro di due materie prime opposte: il cemento, che costruisce il futuro, e la sabbia, che conserva il passato. Dubai e Abu Dhabi si proiettano verso il cielo, ma Ras Al Khaimah – e con lei tanti altri angoli nascosti – ti ricordano che la terra ha ancora voce. La verticalità degli edifici è un’aspirazione, una sfida al tempo e alla natura. Ma ogni torre ha bisogno di fondamenta, e quelle fondamenta spesso parlano la lingua dei mercati, dei cortili, delle moschee. Questa convivenza non è sempre armoniosa. È tesa, in alcuni tratti artificiale. Ma è proprio questo che la rende affascinante. Camminare negli Emirati significa spostarsi continuamente tra due registri: il sussurro della tradizione e il boato dell’innovazione. Il vento come filo narrativoIl filo conduttore, per me, è stato il vento caldo. Lo stesso che ho sentito sulla pelle tra i grattacieli di Abu Dhabi, dove scivola come un ricordo tra le vetrate. E lo stesso che, a Ras Al Khaimah, sollevava la sabbia. È lui il messaggero, il ponte tra i piani alti e la terra. Unisce senza urlare, scorre tra passato e futuro, tra cemento e dune. Quando non sai più se stai viaggiando nel tempo o nello spazio, è il vento a ricordarti che sei nel presente, nel mezzo esatto tra due mondi. Tra salite simboliche e radici invisibiliVisitare gli Emirati è un atto di equilibrio: salire per vedere più lontano, scendere per capire meglio. È accettare che una città può costruire un centro commerciale grande come un aeroporto, e allo stesso tempo proteggere un piccolo suq dove le mani lavorano come cento anni fa. È entrare in una torre specchiata e poi fermarsi a prendere un caffè arabo in una casa di fango e legno. È vivere in verticale, ma con le radici ben piantate nell’orizzontale. Conclusione – Un viaggio tra direzioni contrarieIl mio viaggio negli Emirati è stato un costante saliscendi, non solo fisico ma emotivo. Ho guardato il mondo dall’alto di una torre e ho sentito la verità nascosta dietro una tenda nel deserto. Ho visto il futuro e il passato convivere nella stessa piazza. E ho capito che qui la vera magia non è scegliere tra modernità e tradizione. È accettare che entrambe siano necessarie. Che un grattacielo può ispirare quanto una tenda beduina. Che la direzione non è mai una sola. E che a volte, per capire un Paese, bisogna salire in alto solo per poter scendere meglio.

Uncategorized

E se vuoi andare oltre.. ecco 5 tappe aggiuntive imperdibil

1. George Town (Penang): arte di strada e spirito colonialeUn mix vivissimo di cultura peranakan (cinese-malese), street art e cucina leggendaria. Perché andarci:● Patrimonio UNESCO, famosa per i murales che trasformano i muri in storie.● Quartiere storico con case coloniali, botteghe artigiane e templi orientali.● Street food leggendario: assaggia char kway teow, laksa penang e chendol. Extra: visita la Khoo Kongsi Clan House e sali su Penang Hill per vedere George Town dall’alto. 2. Cameron Highlands: tè, nebbia e fragoleUn angolo d’Inghilterra in Asia, tra piantagioni di tè, clima fresco e case in stile Tudor. Cosa fare:● Visita le piantagioni BOH e bevi tè con vista.● Cammina nei sentieri nella giungla nebbiosa (Mossy Forest).● Raccogli fragole, visita mercati di lavanda e fiori. Atmosfera: romantica, rilassata, perfetta per chi cerca un momento slow dopo il caldo tropicale. 3. Langkawi: l’isola duty-free con ponti sospesiLangkawi è più grande e meno selvaggia di Redang, ma offre un mix intrigante di natura e avventura. Highlights:● Salita in funivia al Langkawi Sky Bridge, sospeso tra le montagne.● Gita in barca tra le mangrovie e le isole disabitate.● Relax in resort di lusso o esplorazione in scooter. Bonus: Langkawi è zona duty-free = shopping conveniente! 4. Borneo Malese (Sabah o Sarawak): l’altra MalesiaPer i viaggiatori più avventurosi, la parte malese del Borneo è un’altra dimensione. Perché è speciale:● Trekking nel Kinabalu National Park, con il monte più alto del Sud-est asiatico.● Incontri ravvicinati con gli oranghi al Sepilok Orangutan Rehabilitation Centre.● Crociere sul fiume Kinabatangan per avvistare scimmie proboscidate, elefanti pigmei e coccodrilli. Atmosfera: autentica, intensa, perfetta per chi ama la natura “vera”. 5. Ipoh: la gemma segretaSpesso trascurata, ma ricca di fascino e autenticità. Da vedere:● Templi buddisti scavati nella roccia (come Kek Lok Tong e Perak Cave Temple).● Architettura coloniale britannica e vecchie stazioni dei treni.● Cibo incredibile e caffè alla moda in ex officine restaurate. Perfetta come tappa intermedia tra KL e Penang. 01/06/2025

Uncategorized

Malesia: un paese-mosaico La bellezza della mescolanza fluida

Ci sono paesi che si visitano. Altri che si attraversano come correnti sotterranee. La Malesia, per me, è stata entrambe le cose. Un paese-mosaico, fatto di tessere apparentemente contrastanti che si incastrano in un disegno armonico. Qui la mescolanza non è forzata, né imposta. E’ fluida. E’ nel cibo che sa di India, Cina e sud-est asiatico insieme. E’ nei volti che non ti permettono mai di indovinare un’origine sola. E’ nei templi induisti incastonati accanto a moschee maestose e a grattacieli scintillanti. Vuoi spingerti oltre? Se Kuala Lumpur, Taman Negara e Redang (che leggerai di seguito) aprono le porte del paese, ci sono altre meraviglie da esplorare. Dai ponti sospesi nel Borneo ai murales di George Town, dalla nebbia profumata di tè delle Cameron Highlands alla magia sottovalutata di Ipoh: la Malesia è un viaggio che nono finisce mai. Kuala Lumpur: la metropoli che respira in più lingueA Kuala Lumpur, ogni quartiere è un piccolo mondo. Modernità e tradizione non si sfidano: si abbracciano. E’ una città che va esplorata a piedi, in metropolitana e con lo sguardo curioso. Le icone da non perdere:● Petronas Towers: le torri gemelle più alte del mondo fino al 2004. Di giorno sono maestose, ma è di sera, quando si illuminano, che diventano ipnotiche. Consiglio: sali sul Skybridge o sulla terrazza panoramica per una vista a 360°.● KL Tower (Menara Kuala Lumpur): torre delle telecomunicazioni con una vista spettacolare. Extra: cammina sul Sky Deck con pavimento in vetro.● Merdeka Square (Dataran Merdeka): la piazza dell’indipendenza, con edifici coloniali, il palazzo del Sultano Abdul Samad e un gigantesco palo della bandiera. Di sera la zona è molto suggestiva.● Masjid Jamek: una delle moschee più antiche della città, costruita nel punto in cui si incontrano due fiumi. Architettura moresca e atmosfera rilassata.● Istana Negara (Palazzo Reale): residenza del re della Malesia. Non visitabile all’interno, ma l’esterno è scenografico, con il cambio della guardia. I quartieri da esplorare:● Chinatown (Petaling Street): colori, caos e contrattazioni. Qui trovi street food, mercatini, templi cinesi come Sri Mahamarimman (Indù) e Guan Di Temple (Taoista). Tip: prova il “cheong fun” (ravioli di riso) o il famoso pollo al miele.● Little India (Brickfields): profumo di spezie, sari colorati, musica bollywoodiana, ristoranti di banana leaf. Perfetto per un pranzo autentico e una passeggiata tra aromi intensi.● Bukit Bintang: il cuore dello shopping e della vita notturna. Tra mall come Pavilion e Lot 10, si nascondono rooftop bar, caffè di design e ramen bar giapponesi. Per lo street food: Jalan Alor è imperdibile.● Kampung Baru: un villaggio malese tradizionale nel centro della città. Case in legno su palafitta, bancarelle e un contrasto strabiliante con i grattacieli sullo sfondo. Tip: prova il nasi kerabu, riso clu cotto con fiori. Arte, cultura e curiosità:● Islamic Arts Museum Malaysia: una delle collezioni più belle di arte islamica del sud-est asiatico. Spazi luminosi e collezioni raffinate.● Thean Hou Temple: tempio cinese arroccato su una collina, molto scenografico, con vista sulla città. Dedicato alla Dea del mare, è un tripudio di lanterne, draghi e colori.● Central Market: storico mercato coperto con bancarelle di artigianato, batik, souvenir e prodotti locali. Ottimo anche per uno spuntino. Adiacente c’è il quartiere artistico di Pasar Seni.● National Mosque (Masjid Negara): architettura moderna e atmosfera solenne. Visitabile. Panorami e rooftop:● Heli Lounge Bar: un elisuperficie che diventa bar al tramonto con vista a 360°. Ingresso gratuito con consumazione.● Vertigo @ Banyan Tree: uno dei rooftop più eleganti, con vista sulle Petronas.● SkyBar @ Traders Hotel: piscina con vetrate panoramiche. Vista da cartolina. Esperienze speciali:● KL Eco Forest Park e Canopy Walk: una mini giungla tropicale nel cuore della città, con passerelle sospese e scimmie curiose.● Batu Caves (poco fuori città): gigantesca statua dorata di Lord Murugan, 272 scalini che portano a un tempio scavato nella roccia. Coloratissimo durante il Thaipusam Festival (gennaio/febbraio).● Street art a Jalan Panggung e Kwai Chai Hong: vicoli restaurati con murales poetici, installazioni artistiche e piccoli caffè nascosti. Come muoversi:● MRT/LRT/Monorail: economiche, pulite e super efficienti.● Grab App: alterntiva perfetta ai taxi per raggiungere luoghi più lontani.● A piedi: molti quartieri sono pedonabili anche se fa caldo (non dimenticare l’acqua) Tip gastronomico: vai al Jalan Alor Night Market e lasciati guidare dal profumo. Prova il satay, il char kway teow e una fresca air bandung rosa confetto. Taman Negara: l’eco delle originiDopo il ritmo frenetico della capitale, Taman Negara ti costringe a rallentare.Come arrivare: da KL puoi prendere un bus fino a Jerantut, poi prosegui con una barca tradizionale sul fiume Tembeling. La traversata dura tre ore ed è parte dell’esperienza: lenta, ipnotica, verde ovunque. Da non perdere:● Camminata sul Canopy Walkway, sospeso tra gli alberi.● Trekking notturno nella giungla per sentire i suoni della notte.● Incontro con la comunità indigena orang asli: semplice ma profondamente umano. Dove dormire:● Mutiara Taman Negara Resort: immerso nella foresta, un’esperienza autentica e altamente consigliata.● Han Rainforest Resort: opzione più accessibile, con tour organizzati. Consiglio: porta repellente per insetti, abbigliamento leggero e scarpe da trekking. Il clima è umido e rigoglioso. Redang: l’acqua che mescola tuttoLa Malesia sorprende ancora. E qui, sull’isola di Redang, lo fa con il silenzio del mare.Come arrivare: da Kuala Terengganu (raggiungibile in volo da KL), si prende un traghetto (partono dal molo di Merang). Perchè scegliere Redang?● Acqua cristallina e barriera corallina vicina alla riva.● Snorkeling con tartarughe marine.● Atmosfera tranquilla, meno festaiola delle vicine Perhentian ma più curata e intima. Dove dormire:● The Taaras beach & Spa Resort: lusso tropicale, perfetto per coppie.● Redang Pelangi Resort Consigli per chi parte:Periodo migliore: marzo-ottobre soprattutto per la parte di mare. Itinerario consigliato per una prima visita della Malesia:● 2-3 giorni a Kuala Lumpur● 2 giorni nel Taman Negara● 4-5 giorni a Redang In un mondo che cerca etichette, la Malesia scorre come un fiume, che accoglie tutto ciò che incontra senza perdere sé stesso. E forse è questo che rende un paese indimenticabile: la capacità di riflettersi dentro di te e di insegnarti che la mescolanza non è

Uncategorized

Hong Kong: dove l’antico incontra il futuro e l’Oriente si specchia nell’Occidente

Hong Kong è un ossimoro che cammina, respira e si reinventa ogni giorno. È la metropoli dove un grattacielo di vetro e acciaio riflette il fumo denso di un incenso bruciato davanti a un tempio taoista; dove un tram storico “Ding Ding” attraversa a fatica un quartiere punteggiato da insegne al neon e boutique di lusso. Qui, la modernità globale incontra una Cina profonda, ancestrale, mentre in sottofondo riecheggiano ancora le orme coloniali lasciate dall’Impero britannico. Il dualismo è ovunque: lo si legge nell’architettura, si sente nei suoni, si vive nei sapori. È moderna, ma spirituale.È cinese, ma diversa da tutto il resto della Cina.È un luogo dove puoi perderti per ritrovarti.Dove il contrasto prende forma. Il volto moderno: vetro, acciaio, innovazione International Commerce Centre (ICC)Il grattacielo più alto di Hong Kong (484 metri). Al 100° piano trovi Sky100, una piattaforma panoramica con vista a 360° sulla città. Simbolo della corsa al futuro. Victoria Peak – La città vista dal futuroCi si arriva con il Peak Tram, un gioiello d’ingegneria coloniale che arranca lungo una salita vertiginosa. Una volta in cima, la vista sulla skyline di Central, con i suoi grattacieli illuminati, sembra uscita da una pellicola cyberpunk. Eppure, se ti incammini sul sentiero tra gli alberi del Peak Circle Walk, ti ritrovi circondato da silenzio, natura e una vista aperta sul porto: due mondi che convivono a pochi passi. Tai Kwun – Dove la storia si reinventaUn’ex stazione di polizia e prigione trasformata in centro culturale e galleria d’arte. I cortili coloniali ospitano mostre, installazioni e performance. È un luogo simbolico: qui il controllo del passato convive con la libertà dell’espressione contemporanea. K11 MUSEANon un semplice centro commerciale, ma un “museo dello shopping”. Arte, lusso, tecnologia: il consumismo diventa cultura. Hong Kong West Kowloon Cultural DistrictUn’area in espansione sul lungomare con il M+ Museum (arte contemporanea) e la Hong Kong Palace Museum (arte cinese classica in chiave moderna). Perfetto simbolo del dialogo tra passato e futuro. 🧧 L’ANIMA ANTICA: templi, mercati e spiritualità Man Mo Temple (Sheung Wan)Incastonato tra negozi hipster e locali di design a Sheung Wan, questo tempio del 1847 è uno dei più antichi di Hong Kong. Cammini tra spirali d’incenso sospese, offerte di frutta, lanterne rosse. Un’atmosfera rarefatta che fa dimenticare il mondo esterno. Qui, la spiritualità cinese resiste intatta, come un rito tramandato sottovoce. Wong Tai Sin TempleColoratissimo, frequentato da devoti che chiedono salute e fortuna. Si pratica ancora la divinazione con i bastoncini “kau cim”. Ten Thousand Buddhas Monastery (Sha Tin)Per salire devi percorrere una lunga scalinata costeggiata da statue dorate. Un luogo surreale, quasi fuori dal tempo. Tai O Fishing VillageUn villaggio su palafitte abitato ancora da pescatori della minoranza Tanka. Camminare qui è come fare un salto indietro di 100 anni. Lantau Island e il Tian Tan BuddhaIl Big Buddha, simbolo iconico di Hong Kong. Immenso, maestoso, raggiungibile tramite la funivia Ngong Ping 360, sospesa tra mare e montagne. Chi Lin Nunnery e Nan Lian GardenNel cuore di Kowloon, circondato da condomini altissimi, sorge questo complesso buddista costruito secondo l’architettura della dinastia Tang, tutto in legno, senza un singolo chiodo. I giardini, curati nei minimi dettagli, sono un inno alla quiete. In un attimo, il rumore sparisce, e con lui anche la città. Un frammento di Cina antica, immobile nel tempo. 🍜 TRADIZIONE POPOLARE E VITA DI STRADA Temple Street Night Market (Kowloon)Mercato notturno con street food, astrologi e venditori di ogni tipo. Caotico, autentico, indimenticabile. Ladies Market (Mong Kok)Souvenir, vestiti, elettronica a prezzi stracciati. Un’icona del commercio popolare di Hong Kong. Goldfish Market, Flower Market e Bird MarketTre mercati adiacenti, nel cuore di Mong Kok. Uno vende pesci ornamentali, l’altro fiori e bonsai, l’ultimo uccelli in gabbia. Una rappresentazione della cultura cinese tradizionale e del feng shui. Dried Seafood Street (Des Voeux Road West)Erboristerie, nidi di rondine, funghi essiccati, ingredienti rari della medicina cinese. Un viaggio multisensoriale. Yuen Po Street GardenUna passeggiata dove gli anziani si ritrovano per suonare strumenti tradizionali. Piccoli concerti spontanei, pura poesia. ✝️ COLONIALISMO E STORIA INGLESE Flagstaff House Museum of Tea WareUna residenza coloniale dell’800, ora museo del tè. Unione perfetta tra forma inglese e contenuto cinese. Basta allontanarsi di pochi metri per sentire il richiamo dei banchetti di dim sum, serviti su tavoli condivisi da anziani che leggono il giornale in caratteri cinesi. Modernità e memoria sono sotto lo stesso tetto. The Court of Final Appeal & Former French Mission BuildingEsempi di architettura neoclassica, eredità visibile del governo britannico. Hong Kong Tramways (“Ding Ding”) I tram a due piani ancora attivi. Un mezzo lento, nostalgico, poetico. The Peninsula Hotel (Tsim Sha Tsui)Simbolo dell’Hong Kong coloniale di lusso. Fermarsi per un afternoon tea in stile britannico è quasi un rito. St. John’s Cathedral La chiesa anglicana più antica dell’Estremo Oriente ancora attiva, immersa tra i grattacieli. ✨ EXTRA: LUOGHI STRANI, CURIOSI e FUORI ROTTA Choi Hung EstatePalazzoni arcobaleno amati da fotografi e Instagrammer. Ma anche simbolo della vita nei public housing di Hong Kong. Montane Mansion (Quarry Bay)Un cortile interno tra palazzi giganteschi. Luogo cult per fotografi e cinefili (usato in Transformers). Jockey Club e l’Horse RacingL’eredità più viscerale della presenza britannica: le corse dei cavalli, amate e seguitissime. Tips:● Prendi il ferry Star da Central a Tsim Sha Tsui: costa pochissimo e offre una delle viste più poetiche sul Victoria Harbour.● Vai nei “Wet Market” di quartiere: non per acquistare ma per immergerti nella vita reale della città.● Assaggia il “milk tea” alla Hong Kong style: un’eredità coloniale diventata rito popolare.● Fermati a osservare gli anziani che giocano a mahjong nei parchi: lì c’è la vera anima del luogo. Hong Kong non è definibile con una sola immagine, una sola voce o un solo sapore.È una danza di estremi: occidente e oriente, caos e ordine, tecnologia e spiritualità. Sofia Selva, 26/05/2025

Uncategorized

Non ti dirò cosa vedere, lascio che sia tu a decidere – Un viaggio tra immagini e impressioni

Quanto può essere difficile scegliere cosa vedere in una città? Perchè da viaggiatore dovrei selezionare qualcosa rispetto a qualcos’altro? Non voglio annoiare con troppe parole ma voglio coinvolgere con alcune delle foto per me più evocative, con cui ispirarsi e creare il proprio viaggio.. troppo personale per essere preconfezionato. Pechino Piazza TiananmenAlcune piazze non si attraversano solo con i piedi. La Città ProibitaUn labirinto di cortili, templi e palazzi imperiali in cui perdersi: la residenza degli imperatori Ming e Qing. E’ un tuffo nella storia. Arriva presto al mattino per evitare la folla e goditi la vista. Il Tempio del CieloUn capolavoro architettonico all’interno di un parco dove i locali fanno tai chi all’alba. Un luogo dove il sacro e il quotidiano si incontrano, convivono in armonia. Il Palazzo d’EstateUn’oasi di pace a nord della città tra laghi e colline. Assapora la sua bellezza con una passeggiata al tramonto, quando i colori si riflettono sulle acque del Kunming Lake. Il Tempio dei LamaL’incenso che avvolge, la spiritualità che si muove. Hutong e street foodRespira l’anima autentica di Pechino, perditi nei vicoli degli hutong e assaggia i ravioli jiaozi o lo spiedino di agnello speziato. La Grande MuragliaIl tratto di Mutianyu, immerso tra le montagne e meno affollato rispetto a Badaling, è perfetto all’alba per vivere un’esperienza per me mistica. Torre del Tamburo e Torre della CampanaI rintocchi del passato. Il Mercato della SetaIl rumore e i contrasti. 798 Art DistrictE’ arte e cemento, è caos e bellezza urbana. Shanghai l BundPer camminare tra storia e futuro, con lo skyline di Pudong di fronte e l’eco coloniale alle spalle. Pudong e i suoi grattacieliPer salire in alto, molto in alto — Shanghai Tower, SWFC o Jin Mao. Il Giardino YuyuanPer trovare l’armonia in mezzo al caos cittadino. Tra ponti, padiglioni e silenzi sospesi. Il Tempio del Buddha di GiadaDove osservare la calma dei gesti. La Concessione FranceseLe facciate che sembrano più Parigi che Cina e i platani che profumano di Shanghai. TianzifangLe viuzze strette, le botteghe d’artista, i piccoli caffè dove il tempo si siede con te. XintiandiDove il passato può diventare moderno senza perdere identità. People’s Square e il Museo di ShanghaiPer capire da dove si viene, prima di continuare a camminare. Nanjing RoadIl contrasto di vetrine scintillanti, masse in movimento e quella confusione che, a volte, fa sentire vivi. Il lungofiume di seraDove restare in silenzio e guardare le luci riflettersi sull’acqua, come se Shanghai volesse raccontare qualcosa di sé. Sofia Selva, 15 aprile 2025

Uncategorized

I cinque sensi in viaggio: esplorando Pechino e Shanghai – Le mie sensazioni in viaggio

Quando pensiamo alla Cina, almeno per me è stato così nel 2016, la nostra mente è subito catturata da immagini di modernità sfavillante e tradizione millenaria. Shanghai e Pechino, due delle città più iconiche di questo paese, incarnano in modo straordinario questi due mondi contrastanti. Più che essere semplici destinazioni turistiche, entrambe le città sono luoghi che ti costringono a guardare dentro te stesso, a riflettere sul passato e sul futuro, sul cambiamento e la permanenza. Un vero e proprio viaggio nel cuore di ciò che queste città hanno rappresentato per me a livello emozionale e mentale. Perché un viaggio, alla fine, è anche un percorso dentro di noi. Un viaggio nei sensi – Pechino Vista – Lo stupore della grandezzaLa prima volta che ho visto la Muraglia Cinese all’alba, ho avvertito di trovarmi di fronte a qualcosa di immensamente grande; reale, presente eppure inafferrabile come se stesse svanendo mentre la osservo. Chilometri di pietra che si snodano tra le montagne, immersi nel silenzio del mattino. Mi sono fermata, solo per un attimo, lasciando che il sole illuminasse i mattoni logorati dal tempo. La storia sotto i miei piedi, l’infinito davanti ai miei occhi. Dalla cima del Parco Jingshan, la Città Proibita appare come un dipinto. L’armonia dei tetti rossi e dorati, le geometrie studiate per impressionare. Ho riflettuto su quanti imperatori abbiano osservato la loro capitale da qui, sentendosi padroni del mondo. Eppure, in quel momento, la città sembrava appartenere a me. Udito – Le voci della cittàNel Tempio dei Lama, il suono dei monaci in preghiera ha un effetto ipnotico. Chiudo gli occhi e mi lascio avvolgere da quei canti profondi, sentendomi piccola ma in pace. Al tramonto, mi siedo lungo il Lago Houhai. Le risate dei giovani nei bar si mescolano alla musica dal vivo che proviene da qualche locale. Un vecchio suona l’erhu sul marciapiede, una melodia malinconica che sembra raccontare storie di una Pechino ormai perduta. Gusto – Tra curiosità e nostalgiaMangiare l’anatra alla pechinese è quasi un rito: la pelle croccante, la carne succosa, il contrasto con la dolcezza della salsa di fagioli. Ogni morso è un equilibrio perfetto, come se i sapori danzassero insieme. Nel caos di un mercato notturno, assaggio uno jiaozi ripieno di carne e coriandolo, e per un attimo il sapore mi riporta a casa, ai ravioli della nonna, anche se così diversi. Mi rendo conto che il cibo è un linguaggio universale: parla di ricordi, emozioni, legami invisibili. Olfatto – Profumi che restano nella memoriaIl profumo dell’incenso nel Tempio dei Lama mi avvolge per ore. È denso, avvolgente, quasi mistico. Mi fa riflettere su come certi odori possano trasportarci in un altro luogo in un attimo. Nel mercato delle spezie di Niujie, gli aromi sono un vero e proprio assalto ai sensi: cumino, pepe di Sichuan, chiodi di garofano. Chiudo gli occhi e respiro profondamente, cercando di trattenere quel momento per sempre. Scrivere con l’acqua nel Parco del Tempio del Cielo è un’esperienza quasi meditativa. Il pennello scivola sulla pietra liscia, e le parole svaniscono in pochi secondi. È un promemoria che tutto è temporaneo, che ogni attimo va vissuto prima di svanire. E poi c’è la sensazione del vento sul viso mentre attraversiamo un hutong in risciò, tra vicoli stretti dove il tempo sembra essersi fermato. Il passato e il presente si intrecciano, e io mi sento parte della loro storia. Un viaggio nei sensi – Shanghai Vista – Il fascino del contrastoShanghai è una città di contrasti, e il Bund di notte ne è la prova. Da un lato, i palazzi coloniali raccontano storie di commercianti europei e dell’antica Shanghai cosmopolita. Dall’altro, i grattacieli di Pudong, un’esplosione di luci e forme futuristiche che sembrano uscite da un film di fantascienza. Guardando questo panorama, mi chiedo: fino a che punto una città può cambiare senza perdere la sua anima? Nel quartiere di Tianzifang, invece, la bellezza si trova nei dettagli: lanterne rosse appese tra i vicoli, graffiti su vecchie mura di mattoni, cortili nascosti dove il tempo sembra rallentare. Qui, mi sento come un esploratrice, scoprendo angoli di Shanghai che raccontano storie diverse a ogni svolta. Udito – I suoni di una città che non dorme maiShanghai è frenesia, ma sa anche essere musica. Una sera entro allo Shanghai Jazz Club, e mi sembra di viaggiare nel tempo. Le note calde del sassofono riempiono la sala, e per un attimo immagino la Shanghai degli anni ‘30, quando era conosciuta come la Parigi d’Oriente, con le sue feste sfrenate e il suo lusso decadente. Poi c’è la città vecchia, dove il suono delle tessere di mahjong che si mescolano e le risate dei giocatori creano una melodia tutta loro. È un suono che trasmette vita quotidiana, radici profonde, una Shanghai che esiste da secoli e che non si lascia travolgere dalla modernità. Gusto – Il viaggio attraverso i saporiShanghai sa sorprendere il palato, in particolare con i xiaolongbao. Prendere un raviolo al vapore, morderlo con cautela per non scottarsi con il brodo caldo all’interno, gustare la combinazione perfetta di carne e spezie: è un’esperienza che va oltre il semplice atto di mangiare. Poi decido di mettermi alla prova e assaggio il tofu in un mercato di street food. L’odore è un muro che mi colpisce immediatamente, forte e quasi respingente. Ma al primo morso, il sapore è sorprendentemente complesso: croccante all’esterno, morbido all’interno, con un mix di umami e fermentazione che non avevo mai provato prima. Olfatto – Profumi che raccontano storiePasseggiando nel Giardino Yu in primavera, l’aria è pervasa da fiori di loto e legno antico, un profumo che evoca poesia e tempi passati. È facile immaginare poeti e studiosi che camminano qui secoli fa, cercando ispirazione tra i padiglioni e i ponti sinuosi. A Tianshan Tea City, invece, respiro l’aroma delle foglie di tè fresche. Ogni varietà ha un carattere unico: il tè verde è erbaceo e leggero, l’oolong ha note più tostate, mentre il pu-erh emana il profumo della terra dopo la pioggia. È incredibile

Japan, Oltre il confine

Tra realtà e sogno – Il Giappone che ho incontrato: un itinerario emozionale

Il mio viaggio in Giappone è stato un percorso tra sogno e realtà; un luogo che sfugge alle definizioni: moderno e antico, rumoroso e silenzioso, ordinato e sorprendentemente caotico. In questo intreccio continuo ho raccolto alcune tappe che mi hanno colpita, emozionata o semplicemente lasciata senza parole. Non vuole essere una guida definitiva, ma una selezione personale di luoghi che, per un motivo o per l’altro, hanno lasciato un segno. Spero che, tra queste righe e immagini, tu possa trovare ispirazione per costruire il tuo altrove giapponese. Tokyo – Il futuro e la tradizione Asakusa e Tempio Sensō-ji – Il tempio più antico di Tokyo con la famosa lanterna rossa – spiritualità vibrante Asakusa Shrine – Il santuario accanto al Sensō-ji, simbolo dello shintoismo giapponese – quiete autentica Sumida River Walk – Una passeggiata sul fiume con vista sulla Tokyo Skytree – respiro urbano Ueno Park – Natura, templi e ciliegi in fiore nel cuore della città – natura sospesa Museo Nazionale di Tokyo – Per scoprire l’arte e la storia del Giappone – eleganza storica Nezu Shrine – Uno dei santuari più antichi, con torii rossi immersi nel verde – bellezza silenziosa Kanda Myojin Shrine – Tradizione e tecnologia si incontrano vicino ad Akihabara – contrasto armonico Akihabara – Il quartiere dell’elettronica, anime e cultura pop – energia esplosiva Imperial Palace e Giardini – Il cuore storico di Tokyo tra mura, fossati e quiete – ordine regale Hie Shrine – Un angolo di pace tra i grattacieli di Akasaka – pace nascosta Shibuya Crossing – Il celebre incrocio pedonale più affollato del mondo – caos ordinato Shibuya Sky – Vista panoramica mozzafiato su Tokyo dal cielo – vertigine luminosa Harajuku e Takeshita Street – La strada della moda stravagante e delle crepes giapponesi – creatività folle Meiji Jingu – Santuario immerso in una foresta urbana, simbolo spirituale della città – solennità verde Shinjuku Gyoen – Uno dei giardini più belli di Tokyo – respiro poetico Shinjuku e Golden Gai – Bar minuscoli e atmosfera retro nel cuore della città – nostalgia viva Gotoku-ji Temple – Il tempio dei maneki-neko, i gatti portafortuna – tenerezza simbolica Tsukiji Outer Market – Street food e mercato del pesce – gusto autentico Ginza – Shopping di lusso e architettura avveniristica – eleganza moderna Odaiba – L’isola futuristica con la statua gigante di Gundam e panorami sul mare – futuro giocoso Kanazawa – Il Giappone Feudale e l’arte Kenroku-en – Uno dei tre giardini più belli del Giappone Castello di Kanazawa – Rovine affascinanti e giardini Higashi Chaya District – Quartiere delle geisha con case da tè tradizionali Mercato di Omicho – Pesce freschissimo e street food locale Nagamachi Samurai District – Ex quartiere dei samurai con residenze storiche Museo d’Arte Contemporanea del XXI secolo – Arte moderna in una struttura avveniristica Kyoto – Il Cuore della Tradizione Giapponese Fushimi Inari Taisha – Il santuario con i mille torii rossi Kinkaku-ji (Padiglione d’Oro) – Il tempio dorato più iconico del Giappone Gion e Pontocho – Quartiere delle geisha con strade tradizional Arashiyama Bamboo Forest – Foresta di bambù mozzafiato Monkey Park Iwatayama – Scimmie selvatiche e vista su Kyoto Tempio Ryoanji – Il giardino zen più famoso Kiyomizu-dera – Tempio con terrazza panoramica su Kyoto Philosopher’s Path – Passeggiata suggestiva tra ciliegi e templi Castello di Nijo – Ex residenza dello shogun con pavimenti “usignolo” Nara – Natura e Spiritualità Todai-ji – Il tempio con il Grande Buddha Parco di Nara – Cervi sacri che girano liberamente Kasuga Taisha – Santuario con lanterne di bronzo Kofuku-ji – Pagoda a cinque piani simbolo di Nara Osaka – Il Regno dello Street Food e della Vita Notturna Dotonbori – Insegne luminose, ristoranti e street food Castello di Osaka – Storia e giardini meravigliosi Umeda Sky Building – Vista spettacolare sulla città Kuromon Ichiba Market – Street food imperdibile Shinsekai e Tsutenkaku Tower – Vecchio quartiere con atmosfera vintage Hakone – Natura e Relax nelle Onsen Hakone Open-Air Museum – Sculture all’aperto in un paesaggio spettacolare Lago Ashi – Vista incredibile sul Monte Fuji Torii galleggiante di Hakone Shrine – Iconico santuario sul lago Hakone Ropeway – Funivia con vista panoramica sul Monte Fuji Owakudani – Valle vulcanica con sorgenti sulfuree e le famose uova nere Monte Fuji – Il Simbolo del Giappone Chureito Pagoda – La vista più iconica del Monte Fuji Lago Kawaguchi – Riflessi perfetti della montagna sull’acqua Fujisan Sengen Shrine – Santuario dedicato al Monte Fuji Non farti mancare nulla, leggi l’articolo completo: Il mio viaggio in Giappone 17 aprile 2025

Japan, Oltre il confine

Giappone: Tra Calma e Velocità – Un Viaggio in Due Dimensioni

Il Giappone è un paese di contrasti, per me è stato un viaggio tra calma e velocità. Da un lato, c’è la frenesia di Tokyo, dove tutto si muove a un ritmo che sembra impossibile da seguire; dall’altro, la calma di Kyoto, dove ogni cosa è pensata per durare nei secoli. Ci sono le luci al neon di Osaka che sprigionano energia e i sentieri silenziosi di Nara, dove il tempo sembra essersi fermato. In questo viaggio, ho avuto l’opportunità di esplorare entrambi i mondi, scoprendo che il Giappone non è solo la terra della tecnologia e delle tradizioni, ma rappresenta un perfetto equilibrio tra corsa e contemplazione. Tokyo – Il battito accelerato del Giappone Velocità: Shibuya e Akihabara, il futuro che non aspetta Tokyo ti avvolge in un abbraccio frenetico. Arrivando a Shibuya, mi ritrovo immersa in una folla che si muove con una sincronia sorprendente. È un caos ordinato, un flusso umano che segue un ritmo invisibile. Poi salgo al Shibuya Sky e, da lassù, vedo la città come un’enorme ragnatela di luci che non si ferma mai. Ad Akihabara, la velocità cambia: qui siamo nel regno degli schermi enormi, dei manga e delle sale giochi, dove il tempo svanisce tra suoni elettronici e battaglie virtuali. Qui, la cultura pop giapponese si manifesta nel suo aspetto più frenetico. Calma: Nel Giardino di Rikugien e nel Santuario Meiji Jingu Ma Tokyo sa anche rallentare. Camminando, all’improvviso, tutto diventa silenzio. Percepisco il suono dell’acqua che scorre tra le pietre, il fruscio degli alberi secolari e i passi lenti di pochi visitatori. Nel Santuario Meiji Jingu, la città sembra lontana anni luce. Scrivo un desiderio su un ema di legno e lo appendo accanto a centinaia di altri. Tra i torii di legno antico, realizzo che Tokyo non è solo velocità, ma anche memoria. Clicca qui per scoprire tutte le meraviglie da non perdere a Tokyo! Kanazawa – L’eleganza del tempo che scorre piano Calma: Kanazawa rappresenta il Giappone dell’armonia. Nel Kenroku-en, uno dei giardini più affascinanti del paese, mi perdo tra ponticelli di pietra, lanterne coperte di muschio e alberi potati con una cura quasi maniacale. Il paesaggio si trasforma con le stagioni: in autunno esplode in tonalità di rosso, mentre in inverno la neve avvolge i rami, creando un quadro incantevole. Nel quartiere dei samurai di Nagamachi, passeggio tra mura di terra battuta e antiche residenze. Qui, il tempo non scorre in linea retta, ma si avvolge in una spirale che mi riporta indietro nei secoli, quando la vita seguiva un ritmo più lento e ogni gesto aveva un significato profondo. Velocità: La tranquillità di Kanazawa viene interrotta nel mercato di Omicho. Qui, il Giappone si rivela nella sua forma più vivace: venditori che chiamano, pesce freschissimo, ciotole di riso piene di sashimi servite in un attimo. Il sushi al banco è un’esperienza imperdibile: il pesce si scioglie in bocca, e la preparazione è un’arte eseguita con rapidità e precisione. Kyoto – La città che insegna a rallentare Calma: Kyoto è una meditazione sottoforma di città. Nel Tempio Ryoanji, il giardino zen si presenta come una distesa di sassi disposti in un equilibrio che sfida la logica. Mi siedo e osservo, cercando di cogliere il significato nascosto dietro la disposizione delle pietre. Nel Santuario di Kinkaku-ji, il Padiglione d’Oro riflette la luce del sole sullo stagno. È così perfetto da sembrare irreale, come un dipinto che prende vita. Velocità: Kyoto sa anche essere dinamica. Al Fushimi Inari, i torii rossi si susseguono senza sosta lungo il sentiero in salita. Ogni passo è un invito a proseguire, a non fermarsi. Salgo finché le gambe bruciano, finché la città scompare dietro di me. Qui il viaggio non è solo fisico, ma anche interiore. Nara – Il Giappone selvaggio e spirituale Calma: A Nara, il Todai-ji ospita una delle statue di Buddha più imponenti del mondo. Avvicinandomi, percepisco la sua presenza che pesa nell’aria, un’energia serena ma intensa. Velocità: Fuori dal tempio, la tranquillità è interrotta dai cervi di Nara. Corrono, si avvicinano e rubano biscotti ai turisti. Sono sacri, ma anche audaci. Un promemoria che la natura, anche nel paese più ordinato del mondo, non segue regole. Osaka – L’energia pura del Kansai Velocità: Osaka è un tripudio di neon, suoni e profumi. A Dotonbori, assaggio i takoyaki più caldi che abbia mai provato, con il cuore di polpo che esplode di sapore. Qui tutto è amplificato: le porzioni di cibo, le insegne luminose, l’energia contagiosa delle persone Calma: Nel parco del Castello di Osaka, i ciliegi fioriscono in primavera, e la città sembra fermarsi per un momento. Mi siedo su una panchina e osservo: anche in questa metropoli vibrante del Kansai, c’è spazio per la tranquillità. Hakone e il Monte Fuji – Il confine tra due mondi Calma: A Hakone, sperimento la vera lentezza: un onsen all’aperto, l’acqua calda che dissolve ogni tensione. Il corpo si rilassa, la mente si libera. Velocità: Poi, è tempo di riprendere il movimento. Il treno proiettile corre veloce e, per un attimo, scorgo il Monte Fuji. Immobile, perfetto. Un ultimo equilibrio tra velocità e tranquillità, il simbolo stesso del Giappone. Il Giappone è una danza tra due mondi. Mi ha insegnato che la bellezza risiede non solo nel movimento o nella quiete, ma nella loro alternanza. È nella capacità di correre quando necessario, ma anche di fermarsi per ammirare. E forse, questo è il vero significato del viaggio. Non perderti nulla delle città, clicca qui per non farti mancare nulla. 04/03/2025

Scroll to Top